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Classico o ribelle? Qualunque sia la vostra interpretazione dello scottish style, sappiate che il TARTAN tesserà trama e ordito della moda Autunno/Inverno 2013. Protagonista assoluto delle sfilate degli ultimi mesi, questo inverno il Tartan invaderà le strade, imponendosi con i suoi inconfondibili quadri a bande di colore alternati. E non solo.

Entrato nell’immaginario collettivo come simbolo della Scozia, il TARTAN è stato sdoganato da tempo dal suo tipico impiego in kilt colorati, uscendo allo scoperto come tessuto adatto per un numero infinito di capi.

Accanto alla classica gonna a pieghe, la fantasia TARTAN dominerà, infatti, per la collezione Autunno/Inverno 2013 sulle texture di camicie e gilet, sottolineerà graficamente le linee di pantaloni a sigaretta o “a pinocchietto”, si inserirà come nota dominante di borse e accessori, sino a spadroneggiare su cappotti di taglio medio-lungo.

Anche i Designer Outlet McArthurGlen dedicano uno speciale tartan lookbook sul loro sito ufficiale, a testimonianza del fatto che questo trend campeggerà sulle vetrine dei nostri negozi preferiti per tutto l’inverno.

Gonna in Tartan, Brooks Brothers

Gonna in Tartan, Brooks Brothers

Se gli inglesi avessero solo potuto immaginare un così forte successo del TARTAN in termini di numeri e a cavallo dei secoli, non avrebbero mai cercato di vietarlo, insieme ad ogni tipo di simbolo gaelico mediante la Legge Dress del 1746, volta a portare i clan guerrieri sotto il governo britannico.

Strano a dirsi, ma le origini del Tartan che si perdono nella notte dei tempi, paiono trovarsi molto lontano dalle isole britanniche. Il primo esemplare è da rintracciarsi, secondo lo storico tessile E.J.W. Barber, nella cultura di Hallstatt dell’Europa centrale del VIII e VI a.C., collegata ad antiche popolazioni celtiche. Tracce indoeuropee di Tartan, tuttavia, sono state rinvenute nelle tombe “Tocharian” in Cina occidentale, come sulla mummia “Cherchen Man”, trovata nel deserto del Taklaman e risalente a più di tremila anni fa.

Che cosa ha, davvero, determinato la fama del Tartan? Sicuramente il pregio e la resistenza dati dalla lavorazione. Non scordiamo che un tessuto di vero TARTAN è realizzato mediante l’utilizzo di fili di lana, tinti a base di estratti naturali prima di essere intessuti e, poi, intrecciati sulla base di due colori, secondo l’astratta geometria di righe orizzontali e verticali, tra loro perpendicolari.

Abito in Tartan, Blumarine

Abito in Tartan, Blumarine

La sua diffusione è, invece, legata storicamente ai clan, appartenenti ai diversi territori della Scozia. Il “Clan Tartan Centre” di Edimburgo ha in archivio più di 50.000 nomi di famiglie, appartenute ai diversi clan, ognuno con un suo proprio tartan. I più popolari, oggi, sono il Black Watch e il Royal Stewart.

Dalla storia alla moda il significato del TARTAN assume una duplice valenza. Se da un lato fu sinonimo di eroismo, di battaglie condotte da valorosi guerrieri per la difesa della loro identità territoriale, dall’altra è simbolo di eleganza e di appartenenza ad un alto rango sociale, visto che in età Vittoriana fu utilizzato per le divise militari.

A notare l’attributo di classe proprio del Tartan, impreziosito da fiche di pizzo nero, è stata, per prima, la Maison Chanel che presentò l’intera collezione Métiers 2012 nel romantico scenario di Linlithgow Palace, dove nacque Maria Stuarda, regina di Scozia.

Giacca uomo in Tartan, Lab Pal Zilieri

Giacca uomo in Tartan, Lab by Pal Zileri

I tempi moderni impongono, tuttavia, di considerare l’aspetto “ribelle” incarnato dal TARTAN nelle sue espressioni musicali del genere PUNK della protesta fine Anni ‘70: giovani ribelli, anticipatori di una cultura underground e metropolitana, in lotta contro il sistema. Se il “kilt” suggerisce subito l’idea di protesta, quando abbinato ai militareschi anfibi, altrettanto vicino alla declinazione del guerriero è l’uso del “plaid” in tessuto tartan, cucito morbido sul corpo, come tenuto su solo da fibbie e cinture in pelle.

Esistono mille motivi, dunque, per indossare un capo in TARTAN la prossima stagione.

Che vogliate vestirlo per aderire più alla tradizione “BON TON”, o che lo facciate, agghindandovi con accessori in pelle e metallo, per esprimere la vostra anima ribelle, l’importante è che ricordiate di averne almeno un capo nel vostro armadio.