Girl with leather skirt and vintage camera isolatedScopriamo personaggi, brand e aneddoti che hanno fatto la storia della minigonna, un capo d’abbigliamento di culto per donne di diverse generazioni e oggi più che mai icona indiscussa di stile e femminilità.

La minigonna è diventata, nel corso degli anni, un simbolo: dalla cultura Mod al femminismo (che finì, successivamente, per criticarla aspramente), dalle divise scolastiche alle mise serali. Che venga portata con blazers e ballerine, o con giacca e stivali, la mini è il capo che per eccellenza esalta la femminilità… con una lunga storia dietro!

Una “maternità” discussa

L’invenzione della minigonna è ormai unanimemente attribuita a Mary Quant, stilista gallese naturalizzata londinese nata a metà degli anni ‘30, anche se le origini sono ancora oggetto di contesa fra diversi stilisti. Certo è che la minigonna è divenuta rapidamente un simbolo della Swinging London, storico movimento che rappresentò una vera e propria rivoluzione culturale in Gran Bretagna.

La massima popolarità per la minigonna arriva nel corso degli anni ‘60, senza di fatto tramontare mai. Era questo un periodo improntato all’edonismo e al cambiamento, che esaltava con entusiasmo la modernità (complice anche la ripresa economica del Regno Unito che caratterizzò il secondo dopoguerra): il momento ideale per avviare una profonda innovazione anche nel gusto e nell’abbigliamento. Pare comunque che la fashion designer Mary Quant, ispirata dall’auto Mini, iniziò a disegnare e a lanciare sul mercato della moda vestiti sempre più corti già dalla fine del decennio precedente per approdare alla “sua” miniskirt tra il 1963 e il 1965.

Tuttavia sono diverse le personalità alle quali viene attribuita l’invenzione della minigonna: da Andrè Courrèges a Helen Rose, costumista che disegnò delle cortissime gonne come abiti di scena per Anne Francis ne Il pianeta proibito, film di fantascienza girato solo nel ‘56. Come affermò con modestia la stessa Quant: «Né io, né Courrèges, abbiamo avuto l’idea della minigonna. E’ stata la strada ad inventarla.»

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La mini dalle origini a oggi

Ma la storia della “gonna corta” ha probabilmente origini ancora più remote. Già dopo la prima guerra mondiale, infatti, durante i “ruggenti” anni ‘20, le donne iniziarono a indossare, seppur in maniera minoritaria, sensuali abitini sopra il ginocchio, e, nel secondo dopo guerra, fu Coco Chanel a rivoluzionare diversi tra i parametri della moda dell’epoca, abolendo i corsetti e accorciando la lunghezza abituale delle gonne.

Successivamente nel mondo dello sport iniziarono a comparire delle “preistoriche minigonne” in forma di divise ginniche, realizzate in modelli corti per questioni di maggiore praticità, e attrici celebri come Marilyn Monroe o Ava Gardner posavano per i fotografi con addosso abiti decisamente più corti della media.

“Il volto degli anni ‘60”, ovvero la modella Twiggy, ne fece un’icona di stile, mentre la tv e il cinema iniziarono a proporla sempre più spesso (curioso è il caso della serie Star Trek, ambientata in un futuro in cui, secondo il produttore, la minigonna sarebbe stata un capo ormai del tutto accettato).

Se per stilisti del calibro di Coco Chanel o Christian Dior la minigonna era destinata a tramontare presto, essa divenne uno dei simboli della ribellione giovanile e della rivoluzione sessuale in atto negli anni ‘60, continuando a essere osteggiata dalla morale conservatrice ancora dominante all’epoca.

Negli anni ‘80 Vivienne Westwood ideò la cosiddetta mini-crini, una sorta di tutù sorretto da una struttura rigida d’ispirazione vittoriana, mentre durante primi anni ‘90 la minigonna spopola più o meno in tutte le collezioni dei vari stilisti, in varianti più “rock” e aggressive, o più sobrie, pensate per un utilizzo diurno.

 

Alcuni brand contemporanei

Più o meno la stessa cosa accade per le collezioni di moda degli anni ‘00 e ‘10 che la ripropongono anche per l’inverno, abbinata a stivali alti sopra il ginocchio (un altro “grande ritorno”); ormai la sua popolarità va di pari passo con gli shorts, in voga sia d’inverno che d’estate. Nel 2013 Zara propone gli shorts simil-minigonna con chiusura a portafoglio.

Innumerevoli sono i brand di riferimento per questo capo così trasversale; per citarne solo alcuni ricordiamo il già menzionato Zara, H&M, Gucci e le sue visioni particolari della minigonna, le versioni più “sportive” e colorate di D&G o quelle in jeans o altri tessuti di Versace.